La Grande Ombra Bianca è qui pt. 8(finale)

Anna, Janaan e l’abbandono.

Anna aveva scelto di andarsene dalla sua città per andare ad occuparsi di una terra che non era sua, ma avendo scelto innocentemente un’altra terra, aveva abbandonato la sua, forse ingenuamente o forse volontariamente, anche se così facendo, l’aveva crocifissa al disinteresse delle genti.

Il suo ponte col mondo occidentale era crollato, la sua identità sparita, Anna aveva fallito il suo compito di cittadina: prendersi cura della propria terra.

Un’altra migrante dell’occidente non sarebbe più tornata nella sua terra d’origine, forse a causa del senso di colpa o forse per la consapevolezza di non essersi mai sentita appartenente a quel mondo europeo.

Janaan iniziò ad arrampicarsi sempre più in alto, ma ad un certo punto la maglia le si impigliò in un ramo e per liberarsene compì un movimento brusco che fece spaventare le due Grandi Ombre Bianche, che a loro volta terrorizzarono Janaan, la quale cadde. Janaan, cadendo, non si fece molto male, l’albero non era molto prominente e lei non si era arrampicata così tanto, ma cadendo comprese che lei e le Grandi Ombre non avrebbero potuto condividere lo stesso albero, lei non lo avrebbe potuto accettare, si sarebbero potute impossessare del suo albero e l'avrebbero potuta attaccare… Janaan non le conosceva, non poteva sapere che alle Grandi Ombre Bianche non importava nulla del suo albero, ma gli occorreva semplicemente un posto di ristoro prima di emigrare ancora e non poteva sapere che una cicogna poteva essere più tranquilla rispetto ad un’altra o più dispettosa, d’altronde era come quando mangiava i datteri, non sapeva quale sarebbe stato il più dolce finché non lo avrebbe fatto sciogliere in bocca.

Alla fine il loro “esperimento di fede” fallì e tra una clandestina, una migrante e Janaan, chi ne uscì vincitrice fu la clandestina, La Grande Ombra Bianca, che avrebbe continuato ad emigrare, ad avere due patrie e cosa più importante a creare ponti.

 

Tamerice Africana