La Grande Ombra Bianca è qui pt. 5


La Grande Ombra Bianca.
Il sole sorgeva alla ribalta come attore del primo atto della vita. Stava nascendo la Grande Ombra Bianca nel golfo siciliano, su di un traliccio dell’elettricità. La Natura aveva imparato straordinariamente a convivere con la civiltà, ad apprendere e ad adattarsi agli orari della città stessa.

Un apparato scenico differente avrebbe fatto da scenografia alla sua storia, alla storia della Grande Ombra Bianca, chiamata in quel mondo di bizzarri uomini, cicogna. Mentre si intravedeva la sua sagoma attraverso il guscio d’uovo picchiettato incessantemente dal bagliore del sole, lo stridore delle ruote della macchina sull’asfalto faceva da orchestra alla sua nascita.

 Il becco grigiastro fu la prima cosa che uscì, dopo la sua testolina ricoperta da un piumino bianco e infine tutto il corpo dalla membrana di capillari del guscio. La sua prima parola all’immensità del mondo ancora inesplorato fu un incessante lamento famelico conclusosi con l’arrivo dei due genitori.

Per circa 8-10 settimane la nostra cicogna sarebbe rimasta nel nido, affacciandosi da esso al cosmo umano, tra zone paludose e abitate, tra cittadini ammiratori e volti apatici alla sua esistenza. La sua apparente fragilità presto scomparve dal suo esile corpicino, iniziarono a spuntare le prime bianche eleganti piume, le gambe iniziarono ad allungarsi, il suo sguardo indiscreto e indagatore presto iniziò a fasi vivo e così la stagione dei grandi viaggi. La cicogna, assieme ai suoi fratelli era pronta a partire. Le sue gambe fremevano da sopra il nido, le sue ali immaginavano già di planare, la partenza era vicina, il sole già richiamava a sé le sue creature. A poco poco ogni cicogna iniziò a staccarsi dal proprio nido per unirsi allo stormo delle Grandi Ombre Bianche, una dopo l’altra e alla fine tutte si aggregarono alla folla delle cicogne.

Disegni deformi, chiazzati di bianco e di sfumature nere ornavano il cielo e adesso via verso l’Africa, ma un’ultima cosa restava da fare alla Grande Ombra Bianca, voltarsi in segno di gratitudine verso la città che l’aveva ospitata e dove sarebbe ritornata, stagione dopo stagione, perché una Cicogna non scorda mai il luogo in cui nasce…

                                                              

Continua…

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