Il Toro di Wall Street è Siciliano



“La Storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso”, così scriveva De Gregori, ed è proprio così che Arturo Di Modica entrò nella Storia di Wall Street, rendendosi partecipe di un gran senso di gratitudine e di un immenso messaggio di speranza.

Nel 1987 la borsa americana crollò e con la sua caduta si portò dietro il suicidio di diversi dannati andati in rovina e la miseria di tante migliaia di vittime. Questo difatti divenne lo scenario che fece da cornice al genio di Di Modica, il quale, sentendosi in dovere di manifestare la sua riconoscenza nei confronti di un’America che gli aveva dato l’opportunità di poter vivere in serenità, scelse di costruire un simbolo, simbolo che poi sarebbe divenuto il “Toro di Wall Street”. La sua scelta non fu casuale, il toro per la borsa era considerato segnale di ripresa; di conseguenza, Di Modica impiegò due anni della sua vita e 350000 dollari che aveva guadagnato nell’arco di quegli anni in cui arrivò in America, per infondere fiducia e donare un augurio di buon auspicio al popolo americano. 
Il Toro di Wall Street


Perciò, come un ladro nella notte, grazie ad una gru, Arturo Di Modica posò il Toro di bronzo di circa 3,5 tonnellate di fronte al New York Stock Exchange, ma certamente una scultura di tali dimensioni non sarebbe potuta passare inosservato e venne sequestrata la stessa notte. Di Modica due giorni dopo pagò una multa e si riprese il suo toro, che posizionò questa volta al Bowling Green, però sempre accompagnato dalla poca notorietà della notte. Poiché il toro ad un certo punto portò attrazione e fama, gli fu concesso di poterlo lasciare per un anno, dopo per altri sei mesi… eppure dopo quasi 30 anni si trova ancora lì.

“Il Toro di Arturo di Modica”, il piccolo uomo Siciliano della piccola Vittoria in provincia di Ragusa, dal talento sorprendentemente geniale. 


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